La “sinistra”, l’arcobaleno e la pentola d’oro

 

L’ARCOBALENO è un fenomeno ottico, un arco multicolore, che si produce nel cielo quando la luce del sole attraversa le gocce d’acqua rimaste in sospensione negli squarci da nubi dopo un temporale. La bandiera arcobaleno –della Pace, nasce a Bologna il 15 Settembre 2002, al Palazzetto dello Sport, nell’ultima tappa del “Giubileo degli oppressi” che vede compartecipi numerose associazioni progressiste cattoliche: Rete Lilliput, Beati costruttori di Pace, Pax-Christi, Cem-Mondialità, Mani tese…

L’IDEA parte da attivisti di base (il prototipo di bandiera viene teso allo stand di Cem-Mondialità col contributo di volontari Mani tese e Lilliput) e viene approvata e implementata dai “padri” del “movimento” progressista cattolico – Zanotelli, De Vidi, Bizzotto – estendendosi in poco tempo a tutto il “movimento” di Pace italiano – dalla Tavola per la Pace a Emergency – e diventando il vessillo del Forum Sociale di Firenze 2002. Una bandiera che sventola a rappresentare una nuova com-par-tecipazione, un drappo alzato ad allargare l’orizzonte, sintesi e simbolo di tuti gli stendardi delle diverse tribù,  per estendere un concetto di comunanza e con-divisione, pur nelle differenze e nel rispetto delle diverse associazioni. La bandiera di un Forum, di una piazza d’incontro mediterranea, di un “rendez-vous” alternativo al sistema consumista dominante, la bandiera di una com-unità, che è maggiore della somma delle parti in cui è frammentata, di un multi-verso che ruota a sinistra come il pianeta Terra.

DOPO ANNI, quando ormai gli stendardi pendono sbiaditi e sbrindellati dai “balconi della Pace” arrivano i reduci della Sinistra ad impossessarsi della bandiera multicolore. Una Sinistra che, dopo avere buttato e svenduto le proprie bandiere (quelle del Comunismo a falce e martello e del Sole che ride) – si chiama vilipendio alla bandiera, si appropria indebitamente di un vessillo alla ricerca di una pentola d’oro – che starebbe alla sorgente dell’arcobaleno, nel tentativo di colorare le proprie idee e convinzioni ormai scolorate e sbiadite dalla partitocrazia di cui si è intessuta.

MA L’ARCOBALENO è un’idea, una visone, è un segnale ad alzare la testa ed allargare l’orizzonte ed a mettersi in cammino – in movimento –  per cercare di raggiungerlo (sta sempre tre metri più in là), ed ex-movere vuol dire emozione. Quell’emozione narcotizzata dal consumismo che consuma e frammenta le coscienze. E alla sorgente dell’arcobaleno sta la pentola d’oro, non nel senso di metallo prezioso ma nel senso figurato di umanità: una pentola di Pace, di giustizia sociale e di etica, ideali preziosi come l’oro in questi periodi di disperanza.

E CHI CERCA di prendere possesso della pentola dell’arcobaleno, come fosse una pignatta piena di voti e di preferenze, si troverà col “pugno” vuoto ed un “sole” annuvolato. E l’arco dell’arcobaleno potrebbe diven-tare un arco funerario a sancire la fine di chi ha svenduto gli ideali e le proprie bandiere per tentare di rincorrere e di usurpare quelle degli altri. 

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